tag:blogger.com,1999:blog-51394178363169399632024-03-13T11:58:14.554-07:00estetica-architetturaestetica-architetturahttp://www.blogger.com/profile/17118726700589080089noreply@blogger.comBlogger57125tag:blogger.com,1999:blog-5139417836316939963.post-16878374019438008922011-04-24T08:16:00.000-07:002011-04-24T08:20:18.828-07:004 maggio - 14.30<br />LUCA TADDIO<br />(Università di Udine)<br />Arte e Tecnica<br />--------------------------------------------------<br />10 maggio - 16.30<br />LUCA TADDIO<br />(Università di Udine)<br />L'apparire della cosa<br />--------------------------------------------------<br />11 maggio - 14.30<br />LUCA TADDIO (Università di Udine)<br />e DAMIANO CANTONE (Università di Trieste)<br />L'affermazione dell'architetturaestetica-architetturahttp://www.blogger.com/profile/17118726700589080089noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5139417836316939963.post-82565418189158325092011-04-24T08:04:00.000-07:002011-04-24T08:13:26.755-07:00Estetica / Architettura / Università di Udine / Programma d'esame 2010/2011PRIMA PARTE:<br /><br />- E. Franzini, M. Mazzocut-Mis, <em>Breve storia dell’estetica</em>, Bruno Mondadori, Milano 2003.<br />- R. Masiero, <em>Estetica e architettura</em>, Il Mulino, Bologna 1999.<br /><br />SECONDA PARTE:<br /><br />- L. Taddio (a cura di), <em>Costruire abitare pensare</em>, Mimesis, Milano-Udine 2011 (cinque saggi a scelta).<br /><br />TERZA PARTE (A scelta uno dei seguenti punti):<br /><br />- M. Merleau-Ponty, <em>Il visibile e l’invisibile</em>, Bompiani, Milano 1993, pp. 29-181 + testo di supporto (facoltativo): R. Kirchmayr, <em>Merleau-Ponty. Una sintesi</em>, Marinotti, Milano 2008.<br />- J. Derrida, <em>Adesso l'architettura</em>, Libri Scheiwiller, Milano 2008 + testo di supporto (facoltativo): M. Vergani, <em>Jacques Derrida</em>, Mondadori, Milano 2008.<br />- P. Eisenman, <em>La fine del classico e altri scritti</em>, Mimesis, Milano-Udine 2009 + testo di supporto (facoltativo): R. Rizzi, <em>La muraglia ebraica</em>, Mimesis, Milano-Udine 2009.<br />- M. Heidegger, <em>Saggi e discorsi</em>, Mursia, Milano 1976 + testo di supporto (facoltativo): G. Vattimo, <em>Introduzione a Heidegger</em>, Laterza, Roma-Bari 2008.<br />- J. Ortega Y Gasset, <em>La disumanizzazione dell’arte</em>, Luca Sosella Editore, Milano 2005 + testo di supporto (facoltativo): A. Savignano, <em>Introduzione a Ortega y Gasset</em>, Laterza, Roma-Bari 1996.<br />- E. Severino, <em>Tecnica e architettura</em>, Raffaello Cortina, Milano 1993 + testo di approfondimento (facoltativo): E. Severino, <em>Téchne. Le radici della violenza</em>, Rizzoli, Milano 2003. <br />- R. Arnheim, <em>La dinamica della forma architettonica</em>, Feltrinelli, Milano 1991.<br />- Wijdeveld Paul, <em>Ludwig Wittgenstein architetto</em>, Electa, Milano 2000 + testo di approfondimento (facoltativo): R. Monk, <em>Il dovere del genio</em>, Bompiani, Milano 2000.<br />- M. Ferraris, <em>La fidanzata automatica</em>, Bompiani, Milano 2007. <br />- D. Harvey, <em>La crisi della modernità</em>, Il Saggiatore, Milano 2002 (parte prima e parte terza).<br />- M. Mazzocut-Mis (a cura di), <em>I percorsi delle forme. I testi e le teorie</em>, Bruno Mondadori, Milano 1997, pp. 1-155 e 262-285 + P. Eisenman, <em>Verso una comprensione del concetto di forma in architettura</em>, in M. Biraghi e G. Damiani (a cura di), <em>Le parole dell'architettura. Un'antologia di testi teorici e critici: 1945-2000</em>, Einaudi, Torino 2009, pp. 185-197.<br />- A. Loos, <em>Nonostante tutto</em>, in <em>Parole nel vuoto</em>, Adelphi, Milano 1992, pp. 157-373 + T.W. Adorno, <em>Funzionalismo oggi</em>, in <em>Parva Aesthetica</em>, Mimesis, Milano-Udine 2011.estetica-architetturahttp://www.blogger.com/profile/17118726700589080089noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5139417836316939963.post-52761369842882109522010-05-31T01:52:00.000-07:002010-06-08T01:56:13.665-07:00L'effermazione dell'architetturaUltime lezioni del corso di ESTETICA: "Costruire Abitare Pensare"<br /><br />mercoledì 9 Aula A alle 14.30 : L'affermazione dell'architettura<br /><br />giovedì 10 Aula A alle 10.30 : L'affermazione dell'architettura<br /><br />venerdì 11 Aula 27 alle 14.30 - recupero lezioni : Il corpo vissuto<br /><br />"Abbiamo sostenuto che l’architetto è una figura dai contorni sfumati che esige un continuo oltrepassamento, un andar oltre le sue competenze tecniche. Il suo è un sapere che implica da un lato la tematizzazione della cosa-opera, intesa come il proprio prodotto (che infatti prende il nome dall’architetto che la realizza); e d’altro canto l’opera implica anche un sapere che rinvia a un contesto più ampio che l’architetto “gestisce” e che potremmo indicare come luogo, territorio, storia, contesto politico ed economico. Non c’è opera di architettura, come scrive Derrida, “senza interpretazione, perfino senza decisione economica, religiosa, politica, estetica, filosofica”. Essa è l’orizzonte entro cui l’uomo abita. Dentro e fuori la cosa-opera che l’architetto intende realizzare (un edificio, un ponte, un aereoporto etc.) vi è un sapere a cui alla fine l’architetto dovrà dare forma attraverso il compimento del suo lavoro. Indipendentemente dalla sua consapevolezza teorica e dal tipo di risposta, l’opera sarà necessariamente un'affermazione, ossia la cristallizzazione di una forma rispetto alle infinite possibilità, di un pensiero rispetto agli infiniti possibili, costituirà un evento complesso entro confini definiti. Diverrà una cosa con cui confrontarsi: altri entreranno in dialogo con le domande rimaste aperte, altri forniranno risposte e reagiranno a essa, decidendo su quel dato luogo, se abitarlo, rifiutarlo, apprezzarlo, contemplarlo o criticarlo. Ogni costruire è un’affermazione che si ripiega nel futuro. Di nuovo però un’analisi di questo tipo non ci conduce fuori dalla cosa-opera progettata, ma ci costringe a un doppio movimento, quasi un respiro continuo fatto di dilatazioni e contrazioni. Dilatazioni verso la specifica singolarità di quell’opera, verso una più ampia analisi del fuori e del possibile. Poi di nuovo l’analisi sociale ripiegherà nell’opera, intesa come domanda e risposta ai problemi correlati alla sua apertura. È qui che l’opera si lega strettamente al tema del luogo, a quel luogo dell’origine e della fine dove l’uomo abita: la Terra, che la tecnica in-forma." LT<br /><br />CITATO DA: http://www.spazioarchitettura.ch/teorie/articolo188.aspx<br /><br /><br />"Una riflessione sulla tecnica oggi continua a essere centrale, dato che non è più solo la natura a essere oggetto e applicazione della tecnica, ma è l’uomo stesso a essere diventato oggetto di sperimentazione e applicazione tecnica attraverso le biotecnologie e l’intelligenza artificiale. L’uomo cioè, è l’ultima frontiera del costruire, il luogo estremo in cui trova applicazione l’architettura nel senso dell’abitare la soggettività. Come ristrutturerà l’uomo quel luogo privilegiato della soggettività che è il suo corpo? Il legame fra uomo e architettura, dunque, è destinato a farsi sempre più stretto e radicale." L.T.estetica-architetturahttp://www.blogger.com/profile/17118726700589080089noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5139417836316939963.post-70843453916659555682010-05-31T01:39:00.000-07:002010-05-31T01:48:33.155-07:00mercoledì 28 aprile 14.30-16.30 (Aula A)<br />DAMIANO CANTONE (Università di Trieste), “L'estetica di I. Kant vs Hegel”<br /><br />giovedì 29 aprile 10.30-12.30 (Aula A)<br />"Introduzione al pensiero di L. Wittgenstein"<br /><br />mercoledì 5 maggio 14.30-16.30 (Aula A)<br />LUIGI PERISSINOTTO (Università di Venezia), “L’estetica di Wittgenstein”<br /><br />giovedì 6 maggio 10.30-12.30 (Aula A)<br />“Wittgenstein / Vedere come”<br /><br />mercoledì 12 maggio 14.30-16.30 (Aula A)<br />“Logica della rappresentazione”<br />giovedì 13 maggio 10.30-12.30 (Aula A)<br />MARCELLO GHILARDI (Università di Padova), “Un’estetica del paesaggio”<br /><br />mercoledì 19 maggio 14.30-16.30 (Aula A)<br />Sospesa <br />giovedì 20 maggio 10.30-12.30 (Aula A) <br />Sospesa <br /><br />mercoledì 26 maggio 14.30-16.30 (Aula A)<br />giovedì 27 maggio 10.30-12.30 (Aula A)<br />GIORGIA BORDONI (S.U.M.), “Chora L. Work.: Derrida / Eisenman”<br /><br /><object width="480" height="385"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/vgwOjjoYtco&hl=it_IT&fs=1&"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><param name="allowscriptaccess" value="always"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/vgwOjjoYtco&hl=it_IT&fs=1&" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="480" height="385"></embed></object><br /> estetica-architetturahttp://www.blogger.com/profile/17118726700589080089noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5139417836316939963.post-69995995385577077312010-04-15T13:13:00.000-07:002010-05-31T01:39:32.658-07:00RENATO RIZZI / giovedì 22 aprilegiovedì 22 aprile 10.30-12.30 (Aula A)<br />RENATO RIZZI (I.U.A.V.), “L’impero eisenmaniano” <br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhIJ0fZN1xD97meIlVgvFI0htXvla8S7YWRAbAJo27s6Y44_C-LLfuqoezOCnJXdKBJLy2C05KSooR_rNFTd4PoDPueByQPs9O7OpFFvaQ-INhhAFzJXzWeKiW2Dt7XD60HJyXsB3xzd4Y/s1600/locandina-Rizzi-BASSA.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 283px; height: 400px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhIJ0fZN1xD97meIlVgvFI0htXvla8S7YWRAbAJo27s6Y44_C-LLfuqoezOCnJXdKBJLy2C05KSooR_rNFTd4PoDPueByQPs9O7OpFFvaQ-INhhAFzJXzWeKiW2Dt7XD60HJyXsB3xzd4Y/s400/locandina-Rizzi-BASSA.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5460460274469965586" /></a><br /><br /><br /><br /><object width="480" height="385"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/ggG4viw-pZY&hl=it_IT&fs=1&"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><param name="allowscriptaccess" value="always"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/ggG4viw-pZY&hl=it_IT&fs=1&" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="480" height="385"></embed></object>estetica-architetturahttp://www.blogger.com/profile/17118726700589080089noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5139417836316939963.post-82515117189884781682010-04-11T11:47:00.001-07:002010-04-15T13:21:26.178-07:00SUSANNA PISCIELLA / “La fine del Classico”XIII. LEZIONE mercoledì 14 aprile. 14.30-16.30 (Aula A)<br />“Fenomenologia della percezione”<br /><br />XIV. LEZIONE giovedì 15 aprile 10.30-12.30 (Aula A)<br />SUSANNA PISCIELLA (I.U.A.V.), “La fine del Classico”<div><br /></div><div><span class="Apple-style-span" style=" white-space: pre; font-family:Arial, Helvetica, sans-serif;font-size:12px;"><object width="480" height="385"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/8Szraxc4-HI&hl=it_IT&fs=1&"><param name="allowFullScreen" value="true"><param name="allowscriptaccess" value="always"><embed src="http://www.youtube.com/v/8Szraxc4-HI&hl=it_IT&fs=1&" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="480" height="385"></embed></object></span></div><br /><br /><br /><object width="480" height="385"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/5XFACVgD9YA&hl=it_IT&fs=1&"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><param name="allowscriptaccess" value="always"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/5XFACVgD9YA&hl=it_IT&fs=1&" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="480" height="385"></embed></object>estetica-architetturahttp://www.blogger.com/profile/17118726700589080089noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5139417836316939963.post-37155278622932157562010-04-11T11:45:00.000-07:002010-04-11T11:46:23.440-07:00Marcello BarisonXI. LEZIONE mercoledì 7 aprile. 14.30-16.30 (Aula A)<br />MARCELLO BARISON (S.U.M.), “Costruire Abitare Pensare”<br /><br />XII. LEZIONE giovedì 8 aprile 10.30-12.30 (Aula A)<br />MARCELLO BARISON (S.U.M.), “Eterotopie”estetica-architetturahttp://www.blogger.com/profile/17118726700589080089noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5139417836316939963.post-82854244925469591652010-03-21T03:29:00.000-07:002010-04-11T11:44:22.574-07:00IX. LEZIONE / Massimo Donà / Mercoledì 31 marzo14.30-17.00 (Aula A)<br /><span style="font-weight:bold;">Massimo Donà <br />(Università Vita-Salute, San Raffaele), <br />“Il tempo della verità”</span><br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjMP7D5EKF5p6k3NDmna8NidcG6ItaHw05xaR0_VME8uPL2WF-kx5SNvWvfUqnOnOMhuNa6cp3tzg7RfUfJX-rxodCIi3dbWE8DLfHbxo8W7o5jcJZolZRzdSnRJBcdLxRF5wx_apmXWgY/s1600-h/locandina_Dona+bassa.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 283px; height: 400px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjMP7D5EKF5p6k3NDmna8NidcG6ItaHw05xaR0_VME8uPL2WF-kx5SNvWvfUqnOnOMhuNa6cp3tzg7RfUfJX-rxodCIi3dbWE8DLfHbxo8W7o5jcJZolZRzdSnRJBcdLxRF5wx_apmXWgY/s400/locandina_Dona+bassa.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5451034250726547282" /></a><br /><br />"Rileva Carl Schmitt, fin nelle prime pagine del suo capolavoro (Il nomos della terra), che «per millenni l’umanità ha avuto un'immagine mitica della terra nella sua totalità, ma nessuna esperienza scientifica di essa». D’altro canto, non avrebbe avuto senso un diritto internazionale delle genti, là dove il pianeta non poteva esser in alcun modo compreso in termini di misurazione e localizzazione comuni. "estetica-architetturahttp://www.blogger.com/profile/17118726700589080089noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5139417836316939963.post-55751072161138377322010-03-21T03:27:00.000-07:002010-04-11T12:28:49.495-07:00VIII. LEZIONE giovedì 25 marzo 10.30-12.30 (Aula A)<b>“La posta in gioco: la tecnica”</b><br /><br /><i>"Stiamo attraversando un periodo di grande vitalità della architetturaintesa come un aspetto della pubblicità, necessaria ai poteri dominanti, per mantenere la propria visibilità. Le grandi operepubbliche hanno assunto il carattere di strumenti propagandistici di un “ mondo nuovo” in cui reale e virtuale si mescolano e si confondono, ma questo rinnovamento non tocca i rapporti sociali e della vita quotidiana esalta solo gli aspetti del divertimento e della fuga dalla realtà. Per spiegare il carattere di questi edifici che si impongono per la lorodiversità rispetto a tuttociò che esiste già , i critici hanno inventato la parola “ autoreferenziale” che significa chel'edificio in questione fa riferimento solo a se stessoalla sua struttura linguistica , al “ gioco” delle sue formeche non cercano quelle parentele con altri edifici, chefavoriscono la comprensione da parte del pubblicosollecitandone la memoria, ma si crogiolano nella loro unicitàe spesso nella loro assoluta arbitrarietà. Nell'ultimaedizione della Biennale di Architettura abbiamo visto unainterminabile sfilata di plastici con forme contorte e<br />sfuggenti , alla ricerca di una architettura “ liquida” che ècome dire una non- architettura, visto che l'architetturanon può svolgere il suo compito senza una solidità e una durata. L'uso del computer nella progettazione ha reso facilissimauna operazione quasi impossibile con i mezzi tradizionali della progettazione : la deformazione anamorfica di un oggettoprecostituito. Davanti al monitor si può partire da uncilindro o da un cubo , ma anche da superfici complesse, e<br />deformare la immagine geometrica iniziale plasmandola comefosse di cera o di gomma. Il gioco può essere divertente ecreativo ma scambiarne i risultati con l'architettura è unapatetica ingenuità che si porta dietro frustrazioni e delusioni inevitabili. Tornando alla globalizzazione credo chel'architettura debba difendere il diritto alla identità ecelebrare le differenze piuttosto che la omologazione e l'appiattimento. In questo senso l'Italia , con la suaforte identità potrà avere un ruolo<br />importantissimo. E devo direche verso gli architetti italiani c'è in molti paesi del mondo molta attenzione e ammirazione. Io ho avuto modo di rendermene conto in Cina dove sto progettando una torre alta 400metri a Shanghai e dove hanno esplicitamente richiesto qualcosadi italiano una architettura che esprima una identità diversa."</i><br /><b>Paolo Portoghesi </b><br /><br />http://www.larchitetto.archiworld.it/stampa06/stampa/cdv200406.pdf<br /><br /><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="color: rgb(0, 0, 153); font-weight: bold; ">"Il costruire, infatti, non è soltanto mezzo e via in vista dell’abitare, il costruire è in se stesso già un abitare. Chi ci dice questo? Chi ci dà in generale una misura con la quale misurare interamente l’essenza dell’abitare e del costruire? Le parole circa l’essenza di una cosa ci pervengono dal linguaggio, posto che noi facciamo attenzione alla sua propria essenza. Frattanto, tuttavia, imperversano disfrenati ed esperti un discorrere, uno scrivere ed un trasmettere messaggi inerenti a ciò che tutt’intorno al globo terrestre viene detto. L’uomo si atteggia come se egli fosse artefice e maestro del linguaggio, mentre invero è esso a rimanere signore dell’uomo. Probabilmente, prima di ogni altra cosa, è il rovesciamento di questo rapporto di dominio operato dall’uomo ciò che conduce la sua essenza nello spaesamento (in das Unheimische). Il fatto che noi ci manteniamo vincolati alla precisione del linguaggio è un bene, ma non aiuta fintantoché, ancora, anche in questo modo il linguaggio ci serve soltanto come un mezzo d’espressione. Tra tutti gli appelli che noi uomini, insieme, partendo da noi stessi possiamo arrecare al dire, il linguaggio è il più alto e in ogni caso il primo." M. HEIDEGGER </span></div><div style="text-align: justify;"><br /></div>estetica-architetturahttp://www.blogger.com/profile/17118726700589080089noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5139417836316939963.post-56341318435077509012010-03-21T02:54:00.000-07:002010-03-21T03:28:51.278-07:00VII. LEZIONEmercoledì 24 marzo. <br />14.30-16.30 (Aula A)<br /><span style="font-weight:bold;">MARIO GREGORI </span><br />(Economista, Università di Udine)<br />“Economia e <br />vita nella società di mercato”<br /><br />Mario Gregori è docente di materie economiche all’università di udine. si è occupato di analisi dell’innovazione, <br />L’economia dell’eco-segmentazione (1996) e del consumatore, Nostro pane quotidiano (2006).estetica-architetturahttp://www.blogger.com/profile/17118726700589080089noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5139417836316939963.post-2925409832566547342010-03-18T14:49:00.000-07:002010-03-18T15:05:52.680-07:00S. Holl / KIASMA<object width="425" height="344"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/nxEai34SwE0&hl=it_IT&fs=1&"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><param name="allowscriptaccess" value="always"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/nxEai34SwE0&hl=it_IT&fs=1&" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="425" height="344"></embed></object><br /><br />Il Corpo, la Luce Naturale e il Mondo» era uno dei titoli delle sue note di lavoro… Volevo in questo museo una serie di spazi, <br />ognuno dei quali avrebbe avuto un qualche lembo di luce naturale. Ci sono 25 gallerie, ciascuna delle quali ha un tipo differente di luce naturale. Quale strumento migliore per darne la misura se non il corpo stesso nel suo movimento attraverso la sequenza di spazi delle 25 gallerie. L’edifi cio stesso del museo è costituito da due geometrie intrecciate – una metà leggermente ricurva e l’altra rettilinea che la interseca. La rampa e il vano dell’entrata principale sono lo spazio intermedio tra queste due geometrie concatenate. Mentre il visitatore attraversa la sequenza di gallerie, il percorso torna ad intrecciarsi sul vuoto di questo spazio principale d’entrata. Tale intreccio dentro il grande spazio dà al visitatore un senso costante di riorientamento all’interno del tutto. Come il «rilevamento doppio e incrociato del visibile nel tangibile» (p. 151), man mano che si procede attraverso il grande spazio, una visione spaziale distanziata rimpiazza la visione artistica ravvicinata per poi rovesciare tutto di nuovo. Nel percorso intrecciato e pendente, si manifesta l’idea del visitatore visto all’improvviso da un altro visitatore (me stesso visto da fuori). <br />S. HOLLestetica-architetturahttp://www.blogger.com/profile/17118726700589080089noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5139417836316939963.post-69233026048577647552010-03-18T14:47:00.000-07:002010-03-18T14:48:43.182-07:00Lezione giovedì 18 marzo. 10.30-12.30 (Aula A) “L'apparire della cosa”<!--StartFragment--> <p class="MsoNormal" style="text-align:justify;mso-pagination:none;tab-stops: 28.0pt 56.0pt 84.0pt 112.0pt 140.0pt 168.0pt 196.0pt 224.0pt 252.0pt 280.0pt 308.0pt 336.0pt; mso-layout-grid-align:none;text-autospace:none">«Riprendere l’analisi del cubo»:<sup><span style="font-size:8.0pt;font-family:Times;mso-bidi-font-family: Times"> </span></sup>così, nel settembre del 1959, Maurice Merleau-Ponty inizia una nota di lavoro del suo ultimo libro, <i>Il visibile e l’invisibile</i>. Il termine «riprendere» indica che Merleau-Ponty si era già occupato di tale esempio, sistematicamente, ne <i>La</i> <i>struttura del comportamento </i>del 1942 e in <i>Fenomenologia della percezione </i>del 1945, le sue due opere maggiori. L’annotazione potrebbe essere intesa come motivo di insoddisfazione rispetto alle analisi precedenti, oppure, come una riflessione non ancora conclusa. Tuttavia, il termine «riprendere» potrebbe avere un senso ancor più ampio perché, sull’esempio del cubo, si sono esercitati i maggiori fenomenologi del tempo, da Franz Brentano a Edmund Husserl, da Martin Heidegger a Jean-Paul Sartre. «Riprendere» implicherebbe così l’intenzione, da parte di Merleau-Ponty, di indicare una nuova prospettiva teorica in grado di ripensare la fenomenologia in quanto tale. «Percepire un cubo significa possederlo, guardandolo per coglierlo in maniera originaria, come <i>una cosa stessa</i>», scrive Heidegger, alla fine degli anni venti del secolo scorso, discutendo con Husserl la stesura della voce «fenomenologia» per l’<i>Enciclopedia Britannica</i>.<sup><span style="font-size:8.0pt;font-family:Times;mso-bidi-font-family:Times"><o:p></o:p></span></sup></p> <p class="MsoNormal" style="text-align:justify;mso-pagination:none;tab-stops: 28.0pt 56.0pt 84.0pt 112.0pt 140.0pt 168.0pt 196.0pt 224.0pt 252.0pt 280.0pt 308.0pt 336.0pt; mso-layout-grid-align:none;text-autospace:none">L’esempio del cubo viene menzionato da Husserl nella quarta e ultima stesura del suo articolo per l’enciclopedia, ma egli lo discute altrove nelle sue opere, e in modo analitico nelle <i>Meditazioni cartesiane</i>. Viste tali premesse, è necessario domandarsi: qual è la posta in gioco teoretica in un caso così apparentemente comune?</p> <!--EndFragment-->estetica-architetturahttp://www.blogger.com/profile/17118726700589080089noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5139417836316939963.post-58716963924281764592010-03-13T08:45:00.000-08:002010-03-13T09:05:01.966-08:00V. LEZIONE mercoledì 17 marzo. 14.30-16.30 (Aula A) RENATO CALLIGARO (Artista), “Tempo fermo”<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiyLN2OqrYTPoXeVCQlHZkolx90PY81T3X16-dDpF0OauVteMvBYePsRob0Jf6kXR58RSGSRDeDZmWxHn5hDS5WMTOyRWoH8dBzrLErjwFFv1nZb_p5nAZP6X1mpL7cSfj9G3E8v1p-qRc/s1600-h/locandina_CALLIGARO.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 283px; height: 400px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiyLN2OqrYTPoXeVCQlHZkolx90PY81T3X16-dDpF0OauVteMvBYePsRob0Jf6kXR58RSGSRDeDZmWxHn5hDS5WMTOyRWoH8dBzrLErjwFFv1nZb_p5nAZP6X1mpL7cSfj9G3E8v1p-qRc/s400/locandina_CALLIGARO.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5448164138018662818" /></a><br /><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 12.0px Times New Roman"><span style="letter-spacing: 0.0px"><b>V. LEZIONE </b>mercoledì 17 marzo. 14.30-16.30 (Aula A)</span></p> <p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 12.0px Times New Roman"><span style="letter-spacing: 0.0px"><b>RENATO CALLIGARO (<i>Artista</i>), “Tempo fermo”</b></span></p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 12.0px Times New Roman"><b><span class="Apple-style-span" style="font-size:x-small;"><br /></span></b></p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 12.0px Times New Roman"><b><br /></b></p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 12.0px Times New Roman"><b><br /></b></p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 12.0px Times New Roman"><b></b></p><b><p style="text-align: justify;margin-top: 0px; margin-right: 0px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; font: normal normal normal 11px/normal 'Times New Roman'; "><span class="Apple-style-span" style="font-size:x-small;">“L’opera d’arte è tempo fermo”.</span><span style="font: 12.0px Helvetica"><span class="Apple-style-span" style="font-size:x-small;"> </span></span></p> <p style="text-align: justify;margin-top: 0px; margin-right: 0px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; font: normal normal normal 11px/normal 'Times New Roman'; "><span class="Apple-style-span" style="font-size:x-small;"> Il riconoscimento, l’esperienza della artisticità è l’esperienza esistenziale del tempo che si ferma in un <span class="Apple-style-span" style=" ;font-size:11px;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:x-small;">"tempo fermo"</span><span style="font: 12.0px Helvetica"><span class="Apple-style-span" style="font-size:x-small;"> </span></span></span></span></p> <p style="text-align: justify;margin-top: 0px; margin-right: 0px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; font: normal normal normal 11px/normal 'Times New Roman'; "><span class="Apple-style-span" style="font-size:x-small;">Un significato, che è tempo, è ora anche una forma, che essendo unica, immutabile, perché perfetta così, è spazio/”eternità”. Il tempo è insieme spazio/”eternità”. Ma ciò non è concepibile nel pensiero razionale, per il principio di non contraddizione. Non è possibile nel pensiero razionale che una cosa sia anche il suo contrario, che il tempo mutevole sia insieme il suo contrario, spazio immutabile e “eternità”. Ma <span class="Apple-style-span" style=" ;font-size:11px;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:x-small;">ciò è invece possibile nel pensiero simbolico, nella sintesi del simbolo sintetico, che è l’opera d’arte.</span><span style="font: 12.0px Helvetica"><span class="Apple-style-span" style="font-size:x-small;"> </span></span></span></span></p> <p style="text-align: justify;margin-top: 0px; margin-right: 0px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; font: normal normal normal 11px/normal 'Times New Roman'; "><span class="Apple-style-span" style="font-size:x-small;">Il simbolo sintetico è quella entità che concilia nel pensiero simbolico le contraddizioni che il pensiero razionale non riesce a capire. Il simbolo sintetico (opera d’arte) concilia la contraddizione principe, costitutiva dell’uomo: la contraddizione di vita e morte, desiderio del vivere e consapevolezza del morire, la contraddizione fra il tempo che passa e va, e il desiderio di eternità. Fra il divenire del significato, e l’“eternità” della forma. Dunque fra l’oggetto e la sua forma.</span></p> <p style="text-align: justify;margin-top: 0px; margin-right: 0px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; font: normal normal normal 11px/normal 'Times New Roman'; "><span class="Apple-style-span" style="font-size:x-small;"><br /></span></p><p style="text-align: justify;margin-top: 0px; margin-right: 0px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; font: normal normal normal 11px/normal 'Times New Roman'; "><span class="Apple-style-span" style="font-size:x-small;">E ciò è l’evento che accade nell’opera d’arte: ora l’oggetto (significato/tempo) è la formadell’oggetto (mentre s’era detto dell’oggetto qualsiasi e dell’oggetto estetico, che “l’oggetto non è la forma dell’oggetto"</span></p><p style="text-align: justify;margin-top: 0px; margin-right: 0px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; font: normal normal normal 11px/normal 'Times New Roman'; "><span class="Apple-style-span" style="font-family:Helvetica, serif;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:x-small;"><br /></span></span></p></b><p></p>estetica-architetturahttp://www.blogger.com/profile/17118726700589080089noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5139417836316939963.post-51475860535334483932010-03-13T08:36:00.000-08:002010-03-13T09:00:05.913-08:00IV LEZIONE giovedì 11 marzo. 10.30-12.30 (Aula A) “Arte e tecnica: il tempo dell’opera”<!--StartFragment--> <p class="MsoFootnoteText" style="text-align:justify">“E comunemente non si dice anche che l’operaio che fabbrica l’una e l’altra suppellettile guarda l’idea ed è così che l’uno costruisce i letti, l’altro le tavole che noi adoperiamo ed allo stesso modo tutti gli altri oggetti? Perché certo quella che è l’idea stessa nessuno degli operai la costruisce […] ” (Platone)</p><div style="mso-element:footnote-list"><div style="mso-element:footnote" id="ftn"> </div> </div> <!--EndFragment-->estetica-architetturahttp://www.blogger.com/profile/17118726700589080089noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5139417836316939963.post-51218661370229304582010-03-07T15:11:00.000-08:002010-03-13T09:05:52.517-08:00III LEZIONE: SALVATORE LAVECCHIA "PLATONE / IL BELLO" : mercoledì 10 marzo 14.30<span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">PASSI DI PLATONE COMMENTATI</span><div><br /><div><span class="Apple-style-span" style="font-family:Helvetica;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;">Simposio 201d-212c (Socrate e Diotima riguardo al Bello)<br /><br />Fedro 245c-257b (immagine della biga alata e funzione della Bellezza); 250c-d "evidenza" della Bellezza nel mondo sensibile<br /><br />Repubblica III 401b-d (necessità di "abitare" un ambiente compenetrato di Bellezza); VI 500b-501c (il filosofo come "demiurgo" della comunità che vive secondo giustizia); 504c-509c (analogia fra il sole e il Bene).<br /><br />Filebo 28d-30e (l'intelligenza, il nous come generatore di ogni cosa); 64c-64a (le tre "idee" che sono immediata manifestazione del Bene)<br /><br />Timeo 29d-34b criteri che guidano l'attività del Demiurgo (intelligenza suprema).</span></span></div></div>estetica-architetturahttp://www.blogger.com/profile/17118726700589080089noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5139417836316939963.post-73416462395490385022010-03-07T14:45:00.000-08:002010-03-07T15:10:44.839-08:00II Lezione: Zurück zu den Sachen selbst! / Giovedì 4 marzo<p style="text-align: justify;margin-top: 0px; margin-right: 0px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; font: normal normal normal 11px/normal Times; "><span class="Apple-style-span" style="white-space: pre; "><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_0"><span class="Apple-style-span" style="font-family:'times new roman';"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;">Zurück</span></span></span><span class="Apple-style-span" style="font-family:'times new roman';"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"> </span></span><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_1"><span class="Apple-style-span" style="font-family:'times new roman';"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;">zu</span></span></span><span class="Apple-style-span" style="font-family:'times new roman';"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"> </span></span><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_2"><span class="Apple-style-span" style="font-family:'times new roman';"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;">den</span></span></span><span class="Apple-style-span" style="font-family:'times new roman';"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"> </span></span><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_3"><span class="Apple-style-span" style="font-family:'times new roman';"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;">Sachen</span></span></span><span class="Apple-style-span" style="font-family:'times new roman';"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"> </span></span><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_4"><span class="Apple-style-span" style="font-family:'times new roman';"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;">selbst</span></span></span><span class="Apple-style-span" style="font-family:'times new roman';"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;">! / E. </span></span><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_5"><span class="Apple-style-span" style="font-family:'times new roman';"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;">Husserl</span></span></span><span class="Apple-style-span" style="font-family:'times new roman';"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"> / </span></span><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_6"><span class="Apple-style-span" style="font-family:'times new roman';"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;">Fenomenologia</span></span></span><span class="Apple-style-span" style="font-family:'times new roman';"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"> </span></span></span></p><p style="text-align: justify;margin-top: 0px; margin-right: 0px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; font: normal normal normal 11px/normal Times; "><span class="Apple-style-span" style="white-space: pre;"><span class="Apple-style-span" style="font-family:'times new roman';"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"><br /></span></span></span></p><p style="text-align: justify;margin-top: 0px; margin-right: 0px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; font: normal normal normal 11px/normal Times; "><span class="Apple-style-span" style="font-family:'times new roman';"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;">"In ciò che segue, noi cerchiamo di pensare intorno all’abitare e al costruire. Questo pensare intorno al costruire non ha la </span></span><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_7"><span class="Apple-style-span" style="font-family:'times new roman';"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;">presun</span></span></span><span style="font: 12.0px Helvetica"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_8"><span class="Apple-style-span" style="font-family:'times new roman';"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;">zione</span></span></span><span class="Apple-style-span" style="font-family:'times new roman';"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"> di reperire idee per l’edificare o di fornire addirittura regole al costruire. Questo tentativo di pensiero non presenta affatto il co</span></span><span style="font: 12.0px Helvetica"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_9"><span class="Apple-style-span" style="font-family:'times new roman';"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;">struire</span></span></span><span class="Apple-style-span" style="font-family:'times new roman';"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"> sulla base dell’</span></span><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_10"><span class="Apple-style-span" style="font-family:'times new roman';"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;">architettura</span></span></span><span class="Apple-style-span" style="font-family:'times new roman';"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"> e della tecnica, riprende piuttosto il costruire </span></span><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_11"><span class="Apple-style-span" style="font-family:'times new roman';"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;">orientandosi</span></span></span><span class="Apple-style-span" style="font-family:'times new roman';"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"> verso quel campo originario al quale </span></span><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_12"><span class="Apple-style-span" style="font-family:'times new roman';"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;">appar</span></span></span><span style="font: 12.0px Helvetica"><span class="Apple-style-span" style="font-family:'times new roman';"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;">tiene ogni cosa che</span></span><i><span class="Apple-style-span" style="font-family:'times new roman';"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"> è</span></span></i><span class="Apple-style-span" style="font-family:'times new roman';"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;">" (M. </span></span><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_13"><span class="Apple-style-span" style="font-family:'times new roman';"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;">Heidegger</span></span></span><span class="Apple-style-span" style="font-family:'times new roman';"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;">). COMMENTO </span></span></span></span></span></p><p style="text-align: justify;margin-top: 0px; margin-right: 0px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; font: normal normal normal 11px/normal Times; "><span class="Apple-style-span" style="font-family:'times new roman';"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"><br /></span></span></p><p style="text-align: justify;margin-top: 0px; margin-right: 0px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; font: normal normal normal 11px/normal Times; "></p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; text-align: justify; font: 14.0px Times New Roman"><span style="letter-spacing: 0.0px"><span class="Apple-style-span" style="font-family:'times new roman';"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;">«La scienza manipola le cose e rinuncia ad abitarle» (M. Merleau-Ponty). COMMENTO</span></span></span></p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; text-align: justify; font: 14.0px Times New Roman"><span class="Apple-style-span" style="font-family:'times new roman';"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"><br /></span></span></p><p style="text-align: justify;margin-top: 0px; margin-right: 0px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; font: normal normal normal 11px/normal Times; "><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"><span class="Apple-style-span" style="font-family:'times new roman';"></span></span></p><span class="Apple-style-span" style="font-family:'times new roman', serif;"><div style="text-align: justify;margin-top: 0px; margin-right: 0px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; font: normal normal normal 11px/normal Times; "><span class="Apple-style-span" style="font-family:'times new roman';"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;">"La storia dell’Occidente incomincia quando la sapienza filosofi</span></span><span style="font: normal normal normal 12px/normal Helvetica; "><span class="Apple-style-span" style="font-family:'times new roman';"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;">ca pensa le cose in relazione all’«essere» e al «nulla», ossia pensa il dolore e la morte come </span></span><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_14"><span class="Apple-style-span" style="font-family:'times new roman';"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;">annientamento</span></span></span><span class="Apple-style-span" style="font-family:'times new roman';"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"> della felicità e della vita, e quindi evoca, di fronte a questo estremo pericolo, l’estremo rimedio costituito da una sapienza non </span></span><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_15"><span class="Apple-style-span" style="font-family:'times new roman';"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;">smentibile</span></span></span><span class="Apple-style-span" style="font-family:'times new roman';"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"> e non </span></span><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_16"><span class="Apple-style-span" style="font-family:'times new roman';"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;">modificabile</span></span></span><span class="Apple-style-span" style="font-family:'times new roman';"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"> e per tanto non «mitica» – L’episteme. Svelando l’Ordinamento eterno e divino che sovrasta e regola la creazione e l’</span></span><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_17"><span class="Apple-style-span" style="font-family:'times new roman';"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;">annientamento</span></span></span><span class="Apple-style-span" style="font-family:'times new roman';"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"> delle cose, l’episteme libera l’uomo dall’angoscia prodotta dal divenire. Nel Dio eterno che si mostra nella sapienza </span></span><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_18"><span class="Apple-style-span" style="font-family:'times new roman';"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;">incontrovertibile</span></span></span><span class="Apple-style-span" style="font-family:'times new roman';"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"> dell’</span></span><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_19"><i><span class="Apple-style-span" style="font-family:'times new roman';"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;">episte</span></span></i></span><span style="font: normal normal normal 12px/normal Helvetica; "><i><span class="Apple-style-span" style="font-family:'times new roman';"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;">me</span></span></i><span class="Apple-style-span" style="font-family:'times new roman';"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"> l’uomo trova il proprio rifugio. La fede cristiana concepisce se stessa come sapienza </span></span><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_20"><span class="Apple-style-span" style="font-family:'times new roman';"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;">indubitabile</span></span></span><span class="Apple-style-span" style="font-family:'times new roman';"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"> che scorge la verità più profonda del mondo, cioè si concepisce in base al modello dell’episteme. Esso guida non solo ala fede cristiana, ma l’intera cultura e l’intera civiltà della tradizione dell’Occidente."</span></span><span style="font: normal normal normal 12px/normal Helvetica; "><span class="Apple-style-span" style="font-family:'times new roman';"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"> (E. Severino) COMMENTO</span></span></span></span></span></div><div style="text-align: justify;margin-top: 0px; margin-right: 0px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; font: normal normal normal 11px/normal Times; "><span class="Apple-style-span" style="font-family:'times new roman';"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"><br /></span></span></div><div style="text-align: justify;margin-top: 0px; margin-right: 0px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; font: normal normal normal 11px/normal Times; "><span class="Apple-style-span" style="-webkit-border-horizontal-spacing: 2px; -webkit-border-vertical-spacing: 2px; "><span class="Apple-style-span" style="font-family:'times new roman';"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;">"Consideriamo la famosa Brillo Box di Andy Warhol, che ha occupato una posizione importante nel mio pensiero e nella mia opera. Prodotta ed esposta nel 1964, quest'opera si appropriò del formato di una scatola di cartone per spedizioni che già esisteva da poco più di un anno. Chi aveva disegnato quel cartone, artista lui stesso, la ideò sulla base di esempi stilistici tratti dalla pittura astratta contemporanea. “Brillo” era il nome di una spugnetta abrasiva, inventata da poco, che si pensava fosse particolarmente efficace per pulire i prodotti in alluminio. Era stata introdotta nel mercato americano solo qualche anno prima. è difficile che la Brillo Box possa aver anticipato il significato che le venne attribuito. è possibile immaginare che un oggetto potesse essere prodotto un secolo prima, che gli somigliasse perfettamente, sebbene non potesse essere ideato sulla base dei significati associati, che diedero vita alla Brillo Box in quanto opera d’arte. Non solo l'oggetto non poteva essere l'opera d’arte che diventò nel 1964, ma è difficile vedere come potesse diventare, nel 1864 una qualunque opera d’arte. Per molti risultò difficile accettarla come arte persino nel 1964, ma ormai, almeno per una parte del mondo dell'arte ciò fu possibile senza alcuna esitazione. La questione filosofica che mi ponevo agli inizi fu: com'era possibile che qualcosa diventasse un’opera d’arte in un dato momento storico, specie quando non poteva aver avuto quello status in precedenza" (A. Danto) COMMENTO</span></span></span></div><div style="text-align: justify;margin-top: 0px; margin-right: 0px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; font: normal normal normal 11px/normal Times; "><span class="Apple-style-span" style="font-family:'times new roman';"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"><br /></span></span></div><div style="text-align: justify;margin-top: 0px; margin-right: 0px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; font: normal normal normal 11px/normal Times; "><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial, sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:x-small;"><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; text-align: justify; font: 12.0px Times New Roman"><span style="letter-spacing: 0.0px"><span class="Apple-style-span" style="font-family:'times new roman';"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;">P. Zumthor coglie dal saggio di Heidegger la suggestione “che egli intenda dire che non ci troviamo mai in un ambito astratto, bensì sempre in un mondo di cose, anche quando pensiamo (…) Il concetto dell’abitare inteso nell’accezione heideggeriana, come vivere e pensare in luoghi e all’interno di spazi, racchiude un preciso riferimento a ciò che “realtà” significa per me in quanto architetto”</span></span><span class="Apple-style-span" style=" font-style: italic; "><span class="Apple-style-span" style="font-family:'times new roman';"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"> / COMMENTO</span></span></span></span></p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; text-align: justify; font: 12.0px Times New Roman"><span class="Apple-style-span" style="font-family:'times new roman';"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"><br /></span></span></p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; text-align: justify; font: 12.0px Times New Roman"><span class="Apple-style-span" style="font-family:'times new roman';"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;">S. HOLL </span></span><i><span class="Apple-style-span" style="font-family:'times new roman';"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;">Kiasma / COMMENTO</span></span></i></p></span></span></div></span><p></p>estetica-architetturahttp://www.blogger.com/profile/17118726700589080089noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5139417836316939963.post-60839070640861242292010-03-03T13:13:00.000-08:002010-03-03T13:20:22.187-08:00SALVATORE LAVECCHIA "PLATONE / IL BELLO" : mercoledì 10 marzo 14.30<div><br /></div><div><!--StartFragment--> <p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span lang="DE"><b>Salvatore Lavecchia</b> </span><span lang="DE">(1971) è Professore Associato di Storia della Filosofia Antica presso l'Università degli Studi di Udine. Ha pubblicato studi sulla lirica greca di età arcaica e classica (<i>Pindari Dithyramborum Fragmenta</i>, Roma 2000), sulla storia della religione greca, su Platone: <i>Una via che conduce al divino. La «homoiosis theo» nella filosofia di Platone</i>, <i>Oltre l’uno ed i molti </i>(Mimesis 2010).</span></p> <!--EndFragment--> </div><div><br /></div><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMBBoQcpfM7MVnPSyAakAbhr8E0xE8LArdZ5p2vWu205Aeqn0YmKiwM7vsRGsRafox2fZ6BiPGwtKPUlhm-5mCfKj_ObtlP5DhQsX_g1_xegTDMW6rnYLCnrvpk2SywAJNXmSSonWZB0c/s1600-h/locandina_LaVecchia+BASSA.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 283px; height: 400px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMBBoQcpfM7MVnPSyAakAbhr8E0xE8LArdZ5p2vWu205Aeqn0YmKiwM7vsRGsRafox2fZ6BiPGwtKPUlhm-5mCfKj_ObtlP5DhQsX_g1_xegTDMW6rnYLCnrvpk2SywAJNXmSSonWZB0c/s400/locandina_LaVecchia+BASSA.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5444518959390845474" /></a>estetica-architetturahttp://www.blogger.com/profile/17118726700589080089noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5139417836316939963.post-57318993950042552622010-03-03T13:11:00.000-08:002010-03-03T13:13:32.332-08:00PROGRAMMA DELLE LEZIONI<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgSLAd0QNaABOyS5Gj8bIeuZVph9fS5Ce3YFUxsKUmB_SpHf80Zg_PKNIZEsN5XyGFBGNdWrSY5k8-4h74LITU8xxJqT5la7Q3vrGrWWMNREcgDmIpHItmze0DZTLm2bc1Ugd5KYM3O0SA/s1600-h/locandina_UNIUD-2009-2010-Marzo+bassa.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 283px; height: 400px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgSLAd0QNaABOyS5Gj8bIeuZVph9fS5Ce3YFUxsKUmB_SpHf80Zg_PKNIZEsN5XyGFBGNdWrSY5k8-4h74LITU8xxJqT5la7Q3vrGrWWMNREcgDmIpHItmze0DZTLm2bc1Ugd5KYM3O0SA/s400/locandina_UNIUD-2009-2010-Marzo+bassa.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5444518667667296178" /></a>estetica-architetturahttp://www.blogger.com/profile/17118726700589080089noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5139417836316939963.post-88053793329058028562010-03-01T13:18:00.000-08:002010-03-01T13:19:31.918-08:00Lezione di “Estetica”<span class="Apple-style-span" style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 13px; color: rgb(31, 73, 125); "><b>di mercoledì 3/03/2010</b> si svolgerà sempre in aula <b>A</b>, ma <i>anticipata</i> alla fascia oraria <b>12.30-14.30</b>, anziché 14.30-16.30.</span>estetica-architetturahttp://www.blogger.com/profile/17118726700589080089noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5139417836316939963.post-64541632547165613642010-01-03T04:57:00.000-08:002010-01-03T05:02:02.417-08:00CORSO DI ESTETICA 2009-2010<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhbcpZMIDFq62pfms9pLF_lFsZ9hvkSokI3OwE27g3G3vi8bijVDwAZrSN009aH5i1Fi3gR1FRGm1AxseLwSeAEugKWq6Piwqi2gMykkXF-Vkh8XHklphk9QWwiRvv6KEW1a_saPuh_Xa0/s1600-h/locandina_UNIUD-2009-2010+B+bassa.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 283px; height: 400px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhbcpZMIDFq62pfms9pLF_lFsZ9hvkSokI3OwE27g3G3vi8bijVDwAZrSN009aH5i1Fi3gR1FRGm1AxseLwSeAEugKWq6Piwqi2gMykkXF-Vkh8XHklphk9QWwiRvv6KEW1a_saPuh_Xa0/s400/locandina_UNIUD-2009-2010+B+bassa.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5422497694459876290" /></a><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCqHkXc-xUN6CVxzy6sUnmFeVzYg-Z1dKRi6g6IMd43D9AMAGQdy8WodfIvseZr2UlIgGe1eN0hcfRzBbhS1vtoDhe0zslIQvzyGz22G_gby5d2hy81o3HxnTwklEVa-YEflvDt2WgClU/s1600-h/locandina_UNIUD-2009-2010+A+bassa.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 283px; height: 400px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCqHkXc-xUN6CVxzy6sUnmFeVzYg-Z1dKRi6g6IMd43D9AMAGQdy8WodfIvseZr2UlIgGe1eN0hcfRzBbhS1vtoDhe0zslIQvzyGz22G_gby5d2hy81o3HxnTwklEVa-YEflvDt2WgClU/s400/locandina_UNIUD-2009-2010+A+bassa.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5422497407568676690" /></a><br /><!--StartFragment--> <p class="Modulovuoto"><b style="mso-bidi-font-weight:normal"><span style="font-size:14.0pt;mso-bidi-Times New Roman"font-family:";font-size:10.0pt;"><o:p> </o:p></span></b></p> <p class="Modulovuoto" style="text-align:justify"><span style="font-size:14.0pt; mso-bidi-Times New Roman"font-family:";font-size:10.0pt;">Il corso intende riflettere sull’intimo legame che connette costruire, abitare e pensare. Tale trittico concettuale, che richiama esplicitamente l’omonimo saggio heideggeriano, verrà messo in relazione al problema del sapere tecnico-scientifico, nel tentativo di offrire una possibile chiave di lettura della contemporaneità. La questione della tecnica, il cui imporsi connota tanto la nascita del mondo moderno quanto la più estrema postmodernità, rimane tutt’oggi problema quantomai attuale, i cui margini, certamente labili e sfuggenti, appaiono difficilmente coercibili all’interno di un quadro concettuale unitario. Ciononostante il pensiero filosofico non può rinunciare a comprendere il senso dell’abitare, così radicalmente mutato dall’affermarsi, ormai pressoché esclusivo, dei saperi tecnico-scientifici, i quali mettono senza dubbio a dura prova la stessa sussistenza della vita sul pianeta. Vale forse la profetica parola di Hölderlin, «laddove è il pericolo, anche ciò che salva cresce».</span></p><p class="Modulovuoto" style="text-align:justify"><span class="Apple-style-span" style="font-size:6;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: 19px;"></span></span></p><span class="Apple-style-span" style="font-size:6;"><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; text-align: justify; font: 11.0px Times New Roman"><span style="letter-spacing: 0.0px"><b>Sono stati invitati a intervenire </b></span></p> <p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; text-align: justify; font: 11.0px Times New Roman"><span style="letter-spacing: 0.0px">dott. M. Barison (Phd, Università di Napoli) / dott. A. Bertinetto (Università di Udine) / dott.ssa G. Bordoni (Phd, Università di Napoli) / R. Calligaro (Artista) / dott. D. Cantone (Università di Trieste) / dott.ssa S. Capodivacca (Phd, Università di Padova) / prof. G. Derossi (Università di Trieste) / prof. M. Donà (Università di Milano) / dott. M. Ghilardi (Università di Padova) / dott. R. Kirchmayr (Università di Trieste) / S. Lavecchia (Università di Udine) / (dott. M. Losito (Università di Trieste) / prof. L. Perissinotto (Università di Venezia) / prof. Arch. R. Rizzi (Università di Venezia).</span></p></span><p></p><p class="Modulovuoto" style="text-align:justify"><span class="Apple-style-span" style="font-family:'Times New Roman', serif;font-size:6;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:19px;"><br /></span></span></p><p class="Modulovuoto" style="text-align:justify"><span class="Apple-style-span" style="font-family:'Times New Roman', serif;font-size:6;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:19px;"><br /></span></span></p> <!--EndFragment-->estetica-architetturahttp://www.blogger.com/profile/17118726700589080089noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5139417836316939963.post-43083733698347147662009-11-23T14:00:00.000-08:002009-11-23T14:01:38.231-08:00Esame ESTETICA - venerdì 4 dicembre ore 15.00<span class="Apple-style-span" style="font-family: Verdana; font-size: 13px; ">Aula dipartimento di ingegneria/architettura - I PIANO </span>estetica-architetturahttp://www.blogger.com/profile/17118726700589080089noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5139417836316939963.post-38001131145063355902009-11-08T05:34:00.000-08:002010-01-03T04:57:18.095-08:00Presentazione del corso di Estetica 2009-2010<p style="margin: 0.0px 0.0px 13.0px 0.0px; text-align: justify; font: 13.0px Times New Roman"><i> <!--StartFragment--> </i></p><i><p class="Modulovuoto"><b style="mso-bidi-font-weight:normal"><span style="font-size:14.0pt;mso-bidi-font-size:10.0pt;font-family:"Times New Roman""><o:p> </o:p></span></b></p> <p class="Modulovuoto" style="text-align:justify"><span style="font-size:14.0pt; mso-bidi-font-size:10.0pt;font-family:"Times New Roman"">Il corso intende riflettere sull’intimo legame che connette costruire, abitare e pensare. Tale trittico concettuale, che richiama esplicitamente l’omonimo saggio heideggeriano, verrà messo in relazione al problema del sapere tecnico-scientifico, nel tentativo di offrire una possibile chiave di lettura della contemporaneità. La questione della tecnica, il cui imporsi connota tanto la nascita del mondo moderno quanto la più estrema postmodernità, rimane tutt’oggi problema quantomai attuale, i cui margini, certamente labili e sfuggenti, appaiono difficilmente coercibili all’interno di un quadro concettuale unitario. Ciononostante il pensiero filosofico non può rinunciare a comprendere il senso dell’abitare, così radicalmente mutato dall’affermarsi, ormai pressoché esclusivo, dei saperi tecnico-scientifici, i quali mettono senza dubbio a dura prova la stessa sussistenza della vita sul pianeta. Vale forse la profetica parola di Hölderlin, «laddove è il pericolo, anche ciò che salva cresce».</span><span style="font-size:10.0pt;font-family:"Times New Roman";mso-fareast-font-family: "Times New Roman";color:windowtext"><o:p></o:p></span></p><p class="Modulovuoto" style="text-align:justify"><span class="Apple-style-span" style="font-size:6;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: 19px;"><br /></span></span></p> <!--EndFragment--> </i><p></p><p style="margin: 0.0px 0.0px 13.0px 0.0px; text-align: justify; font: 13.0px Times New Roman"><span class="Apple-style-span" style="font-size:100%;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:12px;"><b>PROGRAMMA</b></span></span></p><p style="margin: 0.0px 0.0px 13.0px 0.0px; text-align: justify; font: 13.0px Times New Roman"><span class="Apple-style-span" style="font-size:100%;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:12px;"><i> <!--StartFragment--> </i></span></span></p><span class="Apple-style-span" style="font-size:100%;"><i><p class="MsoNormal" style="margin-left:14.1pt;mso-line-height-alt:2.8pt; mso-pagination:none;mso-layout-grid-align:none;text-autospace:none"><span style="font-family:Arial;mso-fareast-font-family:"Times New Roman"; mso-bidi-font-family:Arial;font-size:9.0pt;"><span class="Apple-style-span" style="font-style: normal;"><b>Parte Generale </b></span><span class="Apple-style-span" style="font-style: normal;"><o:p></o:p></span></span></p> <p class="MsoNormal" style="margin-left:14.1pt;mso-line-height-alt:2.8pt; mso-pagination:none;mso-layout-grid-align:none;text-autospace:none"><span style="font-family:Arial;mso-fareast-font-family:"Times New Roman"; mso-bidi-font-family:Arial;font-size:9.0pt;"><span class="Apple-style-span" style="font-style: normal;">- E. Franzini, M. Mazzocut-Mis, </span>Breve storia dell’estetica<span class="Apple-style-span" style="font-style: normal;">, Bruno Mondadori, Milano 2003. </span><span class="Apple-style-span" style="font-style: normal;"><o:p></o:p></span></span></p> <p class="MsoNormal" style="margin-left:14.1pt;mso-line-height-alt:2.8pt; mso-pagination:none;mso-layout-grid-align:none;text-autospace:none"><span style="font-family:Arial;mso-fareast-font-family:"Times New Roman"; mso-bidi-font-family:Arial;font-size:9.0pt;"><span class="Apple-style-span" style="font-style: normal;">- R. Masiero, </span>Estetica e architettura<span class="Apple-style-span" style="font-style: normal;">, Il Mulino, Bologna 1999.</span><span class="Apple-style-span" style="font-style: normal;"><o:p></o:p></span></span></p> <p class="MsoNormal" style="margin-left:14.1pt;mso-line-height-alt:2.8pt; mso-pagination:none;mso-layout-grid-align:none;text-autospace:none"><span style="font-family:Arial;mso-fareast-font-family:"Times New Roman"; mso-bidi-font-family:Arial;font-size:9.0pt;"><span class="Apple-style-span" style="font-style: normal;"><b>Parte Monografica </b></span><span class="Apple-style-span" style="font-style: normal;"><o:p></o:p></span></span></p> <p class="MsoNormal" style="margin-left:14.1pt;mso-line-height-alt:2.8pt; mso-pagination:none;mso-layout-grid-align:none;text-autospace:none"><span style="font-family:Arial;mso-fareast-font-family:"Times New Roman"; mso-bidi-font-family:Arial;font-size:9.0pt;"><span class="Apple-style-span" style="font-style: normal;">- F. Filipuzzi, L. Taddio (a cura di), </span>Costruire abitare pensare<span class="Apple-style-span" style="font-style: normal;">, Mimesis, Milano-Udine 2009. (Cinque saggi a scelta) </span><span class="Apple-style-span" style="font-style: normal;"><o:p></o:p></span></span></p> <p class="MsoNormal" style="margin-left:14.1pt;mso-line-height-alt:2.8pt; mso-pagination:none;mso-layout-grid-align:none;text-autospace:none"><span style="font-family:Arial;mso-fareast-font-family:"Times New Roman"; mso-bidi-font-family:Arial;font-size:9.0pt;"><span class="Apple-style-span" style="font-style: normal;">- M. Merleau-Ponty, </span>Il visibile e l’invisibile<span class="Apple-style-span" style="font-style: normal;">, Bompiani, Milano 1993, pp. 29-181.</span><span class="Apple-style-span" style="font-style: normal;"><o:p></o:p></span></span></p> <span class="Apple-style-span" style="font-family:Arial, serif;"><span class="Apple-style-span" style="font-style: normal;"><br /></span></span></i></span><p></p>estetica-architetturahttp://www.blogger.com/profile/17118726700589080089noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5139417836316939963.post-40653293961093985272009-11-08T05:30:00.001-08:002009-11-08T05:32:00.066-08:00Esame ESTETICA - 20 novembre ore 15.00<span class="Apple-style-span" style="font-family: Verdana; font-size: 13px; ">Aula di dipartimento dalle h 15,00 alle 17,00 di venerdì 20/11/09</span><div><span class="Apple-style-span" style="font-family:Verdana, serif;font-size:100%;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: 13px;"><br /></span></span></div><div><span class="Apple-style-span" style="font-family:Verdana, serif;font-size:100%;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: 13px;">info: info.luca@mim-c.net</span></span></div><div><span class="Apple-style-span" style="font-family:Verdana, serif;font-size:100%;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: 13px;">Luca Taddio</span></span></div>estetica-architetturahttp://www.blogger.com/profile/17118726700589080089noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5139417836316939963.post-58853567477141395922009-05-21T12:22:00.000-07:002009-06-10T17:19:23.083-07:00SEMINARIO - ESTETICA ARCHITETTURA DESIGNSi terranno gli incontri per la presentazione dei seguenti testi:<br /><br />"<strong>Breviario di Architettura</strong>" di S. Giedon.<br />Relatrice: Elisa Monte<br /><span style="color:#993300;"><span style="font-size:85%;"><em>Vene</em>r<em>dì 22 maggio, ore 17.00, aula dipartimento ing. civile.</em></span></span><br /><br />"<strong>Estetica e architettura</strong>"di E. Rocca, ed. Il Mulino, 2008.<br />"L<strong>a muraglia ebraica. L'impero eisenmaniano</strong>", di R. Rizzi, ed. Mimesis, 2009.<br />Relatore: Massimo Mantese<br /><em><span style="font-size:85%;color:#990000;">Giovedì 28 maggio, ore 17.00, aula dipartimento ing. civile.</span></em><br /><br />"<strong>Contro la fine dell'architettura</strong>" di V. Gregotti, ed. Einaudi, 2008.<br />Relatore: Luca Giacomini<br />"<strong>L'architettura difficile. Filosofia del costruire</strong>" di N. Emery, ed. Marinotti, 2007.<br />Relatore: Samuel Pradissitto<br /><span style="font-size:85%;color:#990000;"><em>Giovedì 11 giugno, ore 17.00, aula dipartimento ing. civile.</em></span><br /><br />"<strong>Le parole dell'architettura</strong>" a cura di M. Biraghi e G. Damiani, ed. Einaudi, 2009<br />Relatrice: Alessandra Petris<br /><span style="font-size:85%;color:#990000;"><em>Venerdì 12 giugno, ore 17.00, aula dipartimento ing. civile.</em></span>estetica-architetturahttp://www.blogger.com/profile/17118726700589080089noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5139417836316939963.post-63663201638072297582009-04-19T14:31:00.000-07:002009-04-19T14:47:05.715-07:00SEMINARIO - ESTETICA ARCHITETTURA DESIGN<div><span class="Apple-style-span" style="font-weight: bold;"><span class="Apple-style-span" style="color: rgb(51, 51, 255);">Giovedì 23 aprile </span></span></div><div><span class="Apple-style-span" style=""><span class="Apple-style-span" style="color: rgb(51, 51, 255);">ore 15.00-17.00</span></span></div><div><span class="Apple-style-span" style="color: rgb(51, 51, 255);">Aula Erdisu 1</span></div><div><span class="Apple-style-span" style="color: rgb(51, 51, 255);"><br /></span></div><span class="Apple-style-span" style="font-size:large;"><span class="Apple-style-span" style=""><span class="Apple-style-span" style=""><span class="Apple-style-span" style="color: rgb(51, 51, 255);">dott. Marcello Barison </span></span></span></span><div><span class="Apple-style-span" style="color: rgb(51, 51, 255);">introduzione e commento al saggio</span><span class="Apple-style-span" style=""><span class="Apple-style-span" style="font-weight: bold;"><span class="Apple-style-span" style="color: rgb(51, 51, 255);"> "Costruire Abitare Pensare" di M. Heidegger</span></span></span></div><div><span class="Apple-style-span" style="color: rgb(51, 51, 255);"><br /></span></div><div><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 11.0px Palatino"><span class="Apple-style-span" style="font-size:medium;"><span class="Apple-style-span" style="color: rgb(51, 51, 255);">“Esser</span></span><span style="font: 12.0px Helvetica"><span class="Apple-style-span" style="font-size:medium;"><span class="Apple-style-span" style="color: rgb(51, 51, 255);"> </span></span></span><span class="Apple-style-span" style="font-size:medium;"><span class="Apple-style-span" style="color: rgb(51, 51, 255);">uomo</span></span><span style="font: 12.0px Helvetica"><span class="Apple-style-span" style="font-size:medium;"><span class="Apple-style-span" style="color: rgb(51, 51, 255);"> </span></span></span><span class="Apple-style-span" style="font-size:medium;"><span class="Apple-style-span" style="color: rgb(51, 51, 255);">significa:</span></span><span style="font: 12.0px Helvetica"><span class="Apple-style-span" style="font-size:medium;"><span class="Apple-style-span" style="color: rgb(51, 51, 255);"> </span></span></span><span class="Apple-style-span" style="font-size:medium;"><span class="Apple-style-span" style="color: rgb(51, 51, 255);">essere</span></span><span style="font: 12.0px Helvetica"><span class="Apple-style-span" style="font-size:medium;"><span class="Apple-style-span" style="color: rgb(51, 51, 255);"> </span></span></span></p> <p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 11.0px Palatino"><span class="Apple-style-span" style="font-size:medium;"><span class="Apple-style-span" style="color: rgb(51, 51, 255);">sulla</span></span><span style="font: 12.0px Helvetica"><span class="Apple-style-span" style="font-size:medium;"><span class="Apple-style-span" style="color: rgb(51, 51, 255);"> </span></span></span><span class="Apple-style-span" style="font-size:medium;"><span class="Apple-style-span" style="color: rgb(51, 51, 255);">terra</span></span><span style="font: 12.0px Helvetica"><span class="Apple-style-span" style="font-size:medium;"><span class="Apple-style-span" style="color: rgb(51, 51, 255);"> </span></span></span><span class="Apple-style-span" style="font-size:medium;"><span class="Apple-style-span" style="color: rgb(51, 51, 255);">come</span></span><span style="font: 12.0px Helvetica"><span class="Apple-style-span" style="font-size:medium;"><span class="Apple-style-span" style="color: rgb(51, 51, 255);"> </span></span></span><span class="Apple-style-span" style="font-size:medium;"><span class="Apple-style-span" style="color: rgb(51, 51, 255);">mortale;</span></span><span style="font: 12.0px Helvetica"><span class="Apple-style-span" style="font-size:medium;"><span class="Apple-style-span" style="color: rgb(51, 51, 255);"> </span></span></span><span class="Apple-style-span" style="font-size:medium;"><span class="Apple-style-span" style="color: rgb(51, 51, 255);">e</span></span><span style="font: 12.0px Helvetica"><span class="Apple-style-span" style="font-size:medium;"><span class="Apple-style-span" style="color: rgb(51, 51, 255);"> </span></span></span><span class="Apple-style-span" style="font-size:medium;"><span class="Apple-style-span" style="color: rgb(51, 51, 255);">cioè:</span></span><span style="font: 12.0px Helvetica"><span class="Apple-style-span" style="font-size:medium;"><span class="Apple-style-span" style="color: rgb(51, 51, 255);"> </span></span></span><span class="Apple-style-span" style="font-size:medium;"><span class="Apple-style-span" style="color: rgb(51, 51, 255);">abitare.”</span></span></p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 11.0px Palatino"><span class="Apple-style-span" style="font-size:medium;"><br /></span></p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 11.0px Palatino"><br /></p></div>estetica-architetturahttp://www.blogger.com/profile/17118726700589080089noreply@blogger.com0